CARNIVAL OF SOULS (1962), Henk Harvey

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ilgiornodeglizombi
view post Posted on 12/8/2013, 19:37




"Carnival of Souls" (USA, 1962) di Herk Harvey
Candace Hilligoss (Mary Henry), Frances Feist (Mrs. Thomas, padrona di casa), Sidney Berger (John Linden), Stan Levitt (Dr. Samuels), Art Ellison (Ministro)

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” It’s funny… the world is so different in the daylight. In the dark, your fantasies get so out of hand. But in the daylight everything falls back into place again”

SPOILER

"Carnival of Souls" aveva un budget di 30.000 dollari che, anche all’epoca, era irrisorio, quasi ridicolo. Quando uscì, gli esercenti dei Drive-in a cui il film era destinato, tagliarono la bellezza di dieci minuti, per inserirlo in una double feature. Ma "Carnival of Souls" incassò poco e niente, venne dimenticato, come se non fosse mai esistito. Divenne un cult solo dopo, molto dopo, fino alla sua definitiva riesumazione nel 1989, quando delle copie restaurate e con la durata originale, vennero di nuovo distribuite in sala.

Herk Harvey, di mestiere, faceva il regista di filmati didattici. Durante una vacanza a Salt Lake City si imbatté in un luna park abbandonato e gli venne l’idea per il suo esordio in un lungometraggio. Mise i soldi di tasca propria, in veste di produttore, e si improvvisò anche attore, interpretando la misteriosa figura che perseguita la protagonista. Un’idea semplice e potente, quella di "Carnival of Souls": una giovane donna, Mary (Candance Hillgoss) ha un incidente in auto. La macchina su cui viaggiava con un gruppo di amiche finisce in un lago, lei riesce a uscire all’ultimo secondo e si salva. Ma la sua immaginazione sconvolta dal trauma comincia a giocarle brutti scherzi. Si trasferisce nello Utah, dove lavora come organista in una chiesa ed è attratta in modo irresistibile da un parco dei divertimenti in disuso. Soffre di allucinazioni visive e auditive ed è convinta di essere sempre seguita da un uomo che appare solo a lei.

Carnival+of+Souls


Non ci si deve stupire se nel 1962 "Carnival of Souls" venne accantonato senza attenzione. Nel circuito dei B-movie, un film di questo tipo rischia di essere schiacciato. E "Carnival of Souls", nonostante il bassissimo costo, non è un B-movie, ha altre ambizioni e altri intenti che vanno oltre il mero spavento. E’ un film lento, anche per gli standard del periodo storico a cui appartiene, un film in cui non tutto è chiaro, neanche alla fine, un film che si basa soprattutto su sottili suggestioni inquietanti, che accenna e suggerisce senza in realtà spiegare nulla. Chi è Mary? Nessuno. Non sappiamo nulla di lei, prima dell’incidente, non ha un passato e, anche se lo avesse, l’immediato trasferimento in un’altra città ci impedisce di conoscerlo. Inoltre Mary è una persona fredda, distaccata, controllatissima, che sembra quasi del tutto priva di empatia e della pur minima capacità di comunicare col prossimo. E’ straniera, dicono di lei, senza immaginare quanto davvero lo sia.

Ci troviamo di fronte a un’altra figura femminile fuori dagli schemi, un ritratto anomalo e coraggioso. Mary è una musicista per cui la chiesa è solo un lavoro come un altro. Sottolinea questo concetto più volte nel corso del film, a voler rimarcare un’indifferenza religiosa che viene accettata con grande difficoltà dalle persone che incontra. Una donna indipendente, che dichiara con un certo orgoglio di fare tranquillamente a meno della presenza maschile al suo fianco. Non si trova tutti i giorni, oggi, un personaggio così, figuriamoci in un prodotto di mezzo secolo fa. Harvey la fa scivolare in un isolamento progressivo sempre più profondo, una distanza dal reale e dagli altri esseri umani che cresce di minuto in minuto, fino a diventare incolmabile. Il luna park abbandonato, un malinconico padiglione che sembra sorgere da una distesa di sale come un monumento all’oblio, è il solo luogo che non respinge Mary, ma anzi, la accoglie senza fare domande. Il parco dei divertimenti, la fiera delle anime, dove i morti danzano sotto le luci delle giostre e dei chioschi. Ed è lì che il destino di Mary giunge a compimento, con un colpo di scena finale che anticipa di una trentina d’anni film come "Il Sesto Senso", "The Others" e tutta la loro progenie

Il percorso attraverso gli incubi e le allucinazioni di Mary è del tutto soggettivo. La sua follia è la nostra, così come la sua paura. Harvey dona al suo film un ritmo ipnotico e straniante, l’andamento di un sogno a occhi aperti. Lynch, Polanski, più tardi Shyamalan, tutti si sono in qualche modo ispirati a questo strano oggetto precipitato qui dal 1962. Le apparizioni dell’uomo misterioso, il continuo riferimento all’acqua (la fontanella, la padrona di casa che ripete in continuazione a Mary che può fare tutti i bagni che vuole), le scene in cui Mary sembra sparire e non viene più vista né sentita dalle altre persone, quasi avesse cessato di esistere. Sono elementi trattati dal regista con una capacità invidiabile di infondere senso di smarrimento e, ancora, solitudine. L’uso del sonoro, per esempio, è straordinario. Di punto in bianco, Mary diventa sorda. Sente le sue urla, sente i suoi passi, ma tutto ciò che la circonda è silenzioso. Gli operai che passano il martello pneumatico sul manto stradale, le macchine che passano, ogni rumore svanisce e Mary si ritrova non solo a non essere notata e riconosciuta, ma scollata completamente dal mondo che la circonda, annegata in un silenzio che è più angosciante di qualsiasi apparizione notturna alla finestra.



Dal momento in cui Mary cerca di fuggire da Salt Lake City, senza riuscirci, inizia un climax violentissimo in cui diventa impossibile staccare gli occhi dallo schermo. Harvey si accanisce sul suo personaggio in maniera quasi furibonda e la conduce, per l’ultima volta, al luna park abbandonato. Ma a partire dalla lite col viscido vicino di casa, in cui Mary vede allo specchio l’uomo misterioso che la seduce e la accarezza (una scena da far rizzare i capelli in testa), la sua discesa all’inferno assume le connotazioni di un martirio. Tutti gli indizi che Harvey ha disseminato nel corso del film, in maniera elegante e raffinata, a volte buttati lì in mezzo a un dialogo insignificante (“mi sono dimenticata di mangiare”, “io non ballo mai”, “spero che se ne vada, sempre che ci riesca”) ci portano in maniera inevitabile, a un’unica conclusione.

Capiamo allora quanto fosse studiato ogni più piccolo dettaglio, quanto fosse pesata ogni parola della sceneggiatura, quanto le azioni di tutti i personaggi di contorno avessero un senso ben preciso e quanto Harvey abbia calibrato gli elementi per creare un meccanismo perfetto, un delicato equilibrio che si muove tra la plausibilità e il delirio. Roba incredibile, insomma. Una narrazione da buttarsi in ginocchio e ringraziare.

Il film è stato oggetto di un sequel/remake nel 1998, prodotto (indovinate un po’) dallo zio crapulone Wes Craven. Ovviamente non ci azzecca nulla con l’originale ed è un ennesimo esempio di film indegno. L’unico dato positivo è che ad Harvey sono rientrati un po’ di soldini. Siamo contenti. Grazie Zio Crapulone per i piccoli favori.

VOTO 9

© ilgiornodeglizombi - Tutti i diritti riservati
 
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ReVega
view post Posted on 12/8/2013, 22:46




D'accordissimo. Questo è un film fantastico., uno di quei film che ti rimangono per sempre impressi nella memoria.Piu che un horror è un lungo incubo ad occhi aperti. Riesce a trasmetterti una tale inquietudine che non riescii piu a strappartela di dosso per parecchio tempo. L'interpretazione(la sua unica) di Candace è meravigliosa.Il suo volto è cosi alienante e straniante.
Raffinato bianco e nero.
Vero. Colpo di scena finale imitatissimo.
Tra l'altro i due film americani citati sopra erano gia stati preceduti a loro volta da quel delizioso gioiello italiano, Presenze - E se oggi...fosse gia domani?
 
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ReVega
view post Posted on 12/8/2013, 23:04




CITAZIONE (ReVega @ 12/8/2013, 23:46) 
Tra l'altro i due film americani citati sopra erano gia stati preceduti a loro volta da quel delizioso gioiello italiano, Presenze - E se oggi...fosse gia domani?

Ovviamente britannico non italiano :)

Edited by LordDunsany - 13/8/2013, 13:39
 
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2 replies since 12/8/2013, 19:37   104 views
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