FRITT VILT (Cold Prey), Roar Uthaug

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view post Posted on 8/12/2013, 22:09
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Sapiente Malizioso
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"FRITT VILT" (Cold Prey, 2006, NOR) di Roar Uthaug
Ingrid Bolsø Berdal (Jannicke), Rolf Kristian Larsen (Morten Tobias), Viktoria Winge (Ingunn), Tomas Alf Larsen (Eirik), Endre Martin Midtstigen (Mikal), Rune Melby (il montagnaro)


Dopo un flash iniziale che vede un ragazzo scappare in mezzo alla neve e precipitare in una buca che verrà ricoperta da qualcuno, la scena viene occupata da cinque ragazzi bellocci che si stan recando nella zona montuosa dello Jotunheimen per un weekend a base di snowboard e divertimento. Giunti in questa zona per niente battuta dai turisti, i ragazzi si dilettano in ardite acrobazie, sino a che uno di loro, Tobias Morten, si frattura una gamba all'altezza della caviglia. La macchina con cui sono giunti in loco è distante e si sta approssimando l'oscurità; Jannicke scorge un edificio in lontananza e i ragazzi vi si recano in cerca di un riparo. Il complesso, che è un albergo abbandonato da 30 anni, pare disabitato e il gruppetto vi si introduce in maniera fraudolenta; non sarà una buona idea...


Horror norvegese a basso budget di un giovane regista esordiente che si avvale di un suggestivo paesaggio innevato (alla "Dead snow", 2009, o alla "The last winter", 2006), di voglia di fare bene e di un piccolo manipolo di attori (una decina in tutto). Non si capisce come in Italia non si possano realizzare prodotti del genere, andando invece sempre a batture sul tasto della commedia più trita e becera.
La messa in scena e la trama non spiccano per originalità, d'altronde si tratta di uno slasher, il cui apparato fa della canonicità la propria forza: un gruppetto di ragazzi bellocci, sessualmente attivi, bloccati in un luogo isolato, con cellulari senza campo e un cattivone (una sorta di uomo nero nella neve), che omaggia M.Myers e Jason, con pessime intenzioni; tutto qui.
Il punto focale è sempre il "come" si sviluppano le idee: qui si è impiegata una certa cura nella costruzione dei personaggi, non stereotipati al 100%, e si riesce a provare una certa empatia per loro. Il "body count" è basso e gli omicidi non sono per niente cruenti, però l'interesse viene mantenuto desto durante tutti i novanta minuti e gli ultimi venti sono infarciti con buonissimi momenti di tensione. Intrigante la musica d'introduzione e azzeccata la scelta di spiegare poco riguardo alla figura del "montanaro". Riassumendo: pellicola munita di una trama lineare che si segue con facilità; blocco conclusivo convenzionale ma godibile con piccolo colpo di scena nel flashback finale e un'attenta cura allo sviluppo dei personaggi (benché vi sarà indubitabilmente qualcuno che storcerà il naso osservando le gesta della Final Girl). Lei, Ingrid Bolsø Berdal, è una delle streghe nel buon "Hansel & Gretel" del connazionale Tommy Wirkola.
"Fritt Vilt" ("Cold Prey"), non è stato, ovviamente, distribuito in Italia e ha avuto un seguito e un prequel.

VOTO 6,5

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