LE NEBBIE DI AVALONAutrice: Marion Zimmer Bradley
Data di edizione: 1986
Genere: Fantasy
“Il mio amore per te è una preghiera. L’amore è l’unica preghiera che conosco.”Morgana ha avuto la stessa sfortuna di Anna Bolena e di Lucrezia Borgia, è sempre stata vista come un personaggio negativo, una donna malvagia, perfida, manipolatrice, una donna terribile, una donna che, grazie a Marion Zimmer Bradley, adesso può godersi la sua rivincita, il suo riscatto.
Il lungo romanzo della scrittrice statunitense è incentrato sulle vicende di Re Artù, sui cavalieri della Tavola Rotonda e sui personaggi a loro vicini, con la differenza però che la Zimmer, diversamente dagli altri “cantori” delle gesta del re di Camelot, si sofferma soprattutto sull’introspezione psicologica di ciascun personaggio, offrendo così al lettore un punto di vista più umano e, a mio modesto parere, più interessante.
Figure predominanti sono le donne, in particolar modo Morgana che, come scritto sopra, per una volta non è la temibile strega che seduce il giovane e inesperto Artù ma una bambina matura e riflessiva, trasformatasi poi in una donna piccola, dai lunghi capelli neri, dalle sensuali movenze da fata, una donna sensibile, insicura, dannatamente sola, che si ritrova, suo malgrado, a essere iniziata ai culti magici e consacrata alla Dea per volontà di sua madre Igraine e di sua zia, Viviana, la Dama del Lago.
Le sue vicissitudini conducono ovviamente ad Artù, suo fratellastro e padre inconsapevole di suo figlio, Gwydion(concepito durante il rito di iniziazione alla consacrazione della Dea), a Merlino, colui che, insieme a Viviana, tiene in mano “le redini” della vita di ciascun personaggio, di Lancillotto, suo cugino che lei ama segretamente ma che, purtroppo per lei, non può ricambiare il suo sentimento perché pazzo d’amore per Ginevra, la dolce sposa di Artù.
Tra mito e magia, tra fantasy e storia, tra storia e religione, si assiste al progressivo allontanamento da parte dei personaggi dal culto della Dea Madre per abbracciare quello del Dio cristiano, un percorso per tutti quanti loro lungo e doloroso, che li porterà a un inevitabile e tragico finale.
Uno dei romanzi fantasy più belli che abbia mai letto, un’atmosfera surreale, magica, onirica, suggestiva, un romanzo che mescola perfettamente tutti i generi più amati, il drammatico, il sentimentale, l’epico, il mistico, l’avventuroso, con un finale che annovero tra i più belli e commoventi che mia sia mai capitato di leggere.
Un romanzo intenso, avvincente, bellissimo, un capolavoro che un amante del ciclo bretone non può assolutamente non leggere.
"Ai miei tempi sono stata chiamata in molti modi: sorella, amante, sacerdotessa, maga e regina. Ora, in verità, sono una maga e forse verrà un giorno in cui queste cose dovranno essere conosciute.". (Lady Morgana, sacerdotessa di Avalon).
Piccola nota: Da questo romanzo è stato tratto anche un film per la televisione che non è assolutamente degno della bellezza del romanzo, ma che va annoverato per la meravigliosa colonna sonora di Lee Hooldridge e per la superba interpretazione della sempre brava Angelica Houston.
Voto: 9
