HEIDI, Johanna Spyri

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view post Posted on 17/1/2014, 17:52
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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HEIDI

Autrice: Johanna Spyri
Data di edizione: 1880
Genere: letteratura per ragazzi


half

“All'aquila non piace il modo di vivere degli uomini, quel loro starsene ammassati gli uni addosso agli altri nei villaggi, e intanto pensare solo a farsi male a vicenda. E così, con le sue strida vorrebbe dirci: "Andatevene ognuno per la propria strada, e volate in alto, come me. Allora sì che starete bene!"



Heidi… questo nome riporta alla mente di noi trenta-quarantenni lontani ricordi, scaturiti soprattutto dal ricordo del cartone animato che, a dirla tutta, ci è quasi venuto ad antipatia data la continua frequenza con cui viene trasmesso dalle reti Mediaset.
La storia penso sia notta a tutti, Heidi è una piccola orfanella di circa cinque anni che viene affidata dalla zia materna Dete al nonno (nel libro viene chiamato lo “Zio dell’Alpe”) che vive come un’eremita in una baita sulle montagne.
L’anziano nonno a quanto pare non gode di molta simpatia tra gli abitanti del paese e, a quanto pare, ha un passato da nascondere (nel romanzo non viene specificato, ma a quanto pare il nonno in passato ha compiuto degli errori che l’hanno portato a quello stato di misantropia in cui vive adesso)… anche la nipote non nutre simpatia nei suoi confronti, ma è costretta a lasciarle la bambina perché per motivi di lavoro non può più occuparsene.
Ed è proprio grazie alla bambina che il nonno riscoprirà una nuova vita, con la sua dolcezza, la sua solarità e la sua gioia di vivere riuscirà a far breccia nella corazza dura del nonno e a farlo diventare di nuovo un essere umano socievole e meno arrabbiato verso la vita.
Il loro idillio dura circa tre anni, fino a quando Dete, oramai divenuta una signora di città, fa ritorno alla casa del nonno a riprendersi la bambina… infatti ha trovato per lei un posto come dama di compagnia presso una ricca famiglia di Francoforte, i Seasaman, che hanno una figlia di dodici anni, Clara, costretta su una sedia a rotelle.
Per Heidi è uno shock: dalla sua vita spensierata in montagna ecco prepararsi per lei un’esistenza fatta di grigiore, di costrizioni, di piccole privazioni perpetrate dalla signorina Rottermaier, la severa governante della famiglia Seasaman.
Per Heidi quella vita è un inferno, un inferno che nemmeno l’affetto e l’amore di Clara e della nonna riusciranno a lenire, tanto che la piccola si ammalerà gravemente.
Il dottore e il padre di Clara, il signor Seasaman, decidono di comune accordo di far ritornare Heidi sulle sue amate montagne, ridandole così nuova linfa vitale.
Dopo qualche tempo anche Clara raggiunge Heidi sulle montagne e… beh, il finale è inutile che ve lo racconti, tanto lo conoscete già tutti…
Penso sia uno di quei rari casi in cui ho preferito il film (e anche la versione animata) al libro, un romanzo ottimo per i primi dieci capitoli (la bellezza delle montagne, la semplicità della vita, l’amore per la natura e gli animali, l’arrivo a Francoforte, il fantasma in casa), ma insufficiente negli ultimi dieci, pieni di buonismo, melensaggini e soprattutto più simili a una lezione di catechismo che a un romanzo per ragazzi (i protagonisti ringraziano Dio ogni tre righe per il sole che sorge, la luna che risplende, il vento che soffia, il formaggio che è buono e la pupù degli animali che profuma... che poi, opinione puramente personale, si da un’immagine sbagliata ai bambini della religione, insegnandogli che quando si ha un problema basta pregare Dio che Lui ce lo risolve subito… con l’ingenuità di bambino ci si può anche credere, ma quando si diventa adulti si sa fin troppo bene che non è così, che i problemi te li devi risolvere da te, i miracoli non esistono…).
Anche i personaggi lasciano un po’ a desiderare, la signorina Rottermaier, il simbolo della vicenda, ridotta a una macchietta che non farebbe paura nemmeno a un bimbo di un anno (e, a quanto pare, ha pure una liaison con il dottore di Clara…), la nonna di Clara ridotta a una sorta di fanatica religiosa che non ti fa un passo se non ti ringrazia Dio, il nonno di Heidi ridotto a una sorta di delinquente che deve espiare chissà quale terribile colpa… gli unici personaggi che si salvano sono il cameriere Sebastian e il dottore, per il resto meglio lasciar perdere.
Mi aspettavo qualcosa di più… non lo boccio in toto, ma di tutti i romanzi per ragazzi che ho letto finora, questi è senza dubbio il peggiore.
E si, sono d’accordo con chi scrive che ha preferito di gran lunga la versione animata di Isao Takahata.

Voto: 5.5

Edited by LordDunsany - 19/1/2014, 16:41
 
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view post Posted on 19/1/2014, 16:34
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Sapiente Malizioso
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Che cattivona Simo! :D Sei senza cuore ;) Sovente i libri per (giovani) ragazzi sono densi di messaggi super positivi e buonisti.
 
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view post Posted on 20/1/2014, 16:44
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Lo so, ma qui si esagera un po' troppo però...alla fine risulta snervante...
 
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2 replies since 17/1/2014, 17:52   104 views
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