IL SOSPETTO, Thomas Vinterberg

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view post Posted on 13/2/2014, 02:52
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Sapiente Malizioso
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"Il sospetto" (“Jagten”, DAN, 2012) di Thomas Vinterberg
Lucas (Mads Mikkelsen), Klara (Annika Wedderkopp), Thomas Bo Larsen (Theo), Alexandra Rapaport (Nadja), Lasse Fogelstrøm (Marcus), Anne Louise Hassing (Agnes), Susse Wold (Grethe)

jagten

SPOILER
Il quarantenne Lucas, divorziato e in battaglia con la moglie per la custodia del figlio Marcus, lavora presso l'asilo di una cittadina danese. E' stimato dalla comunità, ha un gruppo di amici con cui è molto affiatato ed è adorato dai bambini, in special modo da Klara, figlia del suo migliore amico Theo. La bimba si prende una cotta per Lucas e gli consegna un semplice regalino dopo avergli dato un bacio sulla bocca durante una fase di gioco; l'uomo le spiega con gentilezza che certi gesti dovrebbe riservarli ai suoi compagni di scuola. Klare rimane risentita da questo rifiuto e racconta alla bigotta direttrice che Lucas le avrebbe fatto vedere le proprie parti intime. Quella che era un piccola bugia muta nel più infame dei reati; la ferale notizia si diffonde rapidamente per il paese e per il mite Lucas comincia un inimmaginabile incubo a occhi aperti...



Il noto regista danese amico del controverso Von Trier presenta una pellicola, da lui anche sceneggiata, che tratta un argomento assai spinoso affrontato da una prospettiva inconsueta e raramente sviluppata in passato. Al netto di un paio di passaggi eccessivamente retorici e di alcuni difetti in fase di sceneggiatura (Lucas non narra mai l'episodio del regalo per scagionarsi; la polizia non indaga a dovere per risolvere il caso) è mirabile l'illustrazione del mutamento dei sentimenti della comunità. L'assioma su cui si fonda la narrazione è il seguente: "i bambini non mentono" (specie su fatti del genere). Da questo punto in poi, quello in cui Klara racconta alla direttrice del presunto abuso (bugia che sarà ripresa anche dagli altri bimbi dell'asilo), l'ottusità dei genitori dei bambini, che si dicono certi di aver udito quel che vogliono sentirsi dire, prende il sopravvento. Una piccola bugia diventa un gigante immenso e si creano meccanismi sociali malati che vogliono equiparato un presunto reato a indubitabile colpevolezza; è nato un nuovo mostro, inconsapevole del titolo appena acquisito. Il gruppo di adulti si fa compatto e minaccioso, comincia un processo di isolamento ai danni del mite Lucas: contumelie, ingiustizie, voltafaccia (solo Marcus e il suo padrino gli restano fedeli), privazioni, cattiverie (l'uccisione della cagnoliina Fenny), vessazioni fisiche e morali diventano la consuetudine. E' impossibile non provare sdegno e non innervosirsi per la situazione mostrata poiché potrebbe inquietantemente essere reale, chiunque potrebbe diventare vittima inconsapevole di una ferale bugia. Provare empatia per il protagonista è automatico, come il Dustin Hoffman del celebre "Cane di paglia", Lucas subisce tutto supinamente ma, a differenza di quello, non reagisce (quasi) mai, allo stesso modo dei cervi che lui stesso uccide nei boschi. Si assiste attoniti a una sorta di terribile contrappasso, di inversione dei ruoli: Lucas da cacciatore (carnefice) diviene preda (vittima); gli "innocenti" bimbi (mai) abusati accusano l'infame lupo cattivo Lucas. Una piccola bugia ha rovinato la vita di un uomo onesto; la colpa è dell'inconsapevola Klara e, soprattutto, dell'irrazionale modo di pensare dei genitori, troppo protettivi, spesso pessimi "maestri" di vita.
L'ideale processo, senza difesa, intentato dall'ostile e accecata popolazione è stato perso ma finalmente giunge l'assoluzione da parte del tribunale (i bambini sostengono che gli abusi sarebbero avvenuti nel seminterrato che Lucas non ha). L'incubo è finito, la verità ha trionfato, il pregiudizio è stato sconfitto e la vita può ricominciare a scorrere come prima (molto bella la scena del riavvicinamento tra Lucas e Klara); lo spettatore può rilassarsi. L'anno successivo, cerimonia per il passaggio alla maggiore età di Marcus, gli sguardi (fintamente) indulgenti degli altri adulti, nel bosco uno sparo verso Lucas...
La presunta colpa non è stata realmente perdonata, persiste dell'astio nella mente e nei cuori degli uomini, un marchio indelebile è stato impresso a vita sulla pelle di Lucas e la caccia (questo il titolo originale) al mostro non è finita, non lo sarà mai...

Alcuni scorci del paesaggio presentano colori abbaglianti, magnifci. Ripresa sicura, fotografia che conferisce al tutto un aspetto assai realistico. Bravissimo Mads Mikkelsen. La pellicola è candidata per il miglior film straniero agli Oscar 2014.
Fa riflettere parecchio (l'assioma di partenza non è sempre vero, anzi), è un film teso e mesto, assolutamente da vedere e far vedere.

VOTO 7,5

© Tutti i diritti riservati
 
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Amélie Verne
view post Posted on 16/2/2014, 17:21




Ecco! sono riuscita a vederlo anch'io!!!
Non posso non trovarmi perfettamente d'accordo con la tua recensione Lord. E' un film che ti fa letteralmente rabbia, dall'inizio alla fine... io ho anche pianto
(quando muore il cane... non posso sopportare la brutalità sugli animali :( )
.
Terribilmente enigmatico il finale... la tua interpretazione mi dà parecchio da pensare.
E' un film che tocca un argomento forte e spinoso, e lo fa in un modo che sì, fa rabbia, ma a pensarci bene fa anche molta paura...
Io gli do un bell'8! :)
 
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view post Posted on 7/3/2014, 18:17
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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Devo dire che ero molto prevenuta nei confronti di questo film per due motivi, il primo piuttosto banale e riguarda la mia non simpatia per il regista, amico intimo di Von Trier, che io considero l’anti-cinema per eccellenza, il secondo riguarda il mio carattere, sapevo che mi avrebbe dato fortemente fastidio vedere questo film e così è stato, è un film che mi ha disturbato, che ho odiato fin dal primo fotogramma per il tema trattato, ma non posso non lodare la sua bellezza, la sua intensità, anche, sinceramente, il finale mi ha un po’ delusa.
Un film duro, angosciante, che ti fa crescere una rabbia immensa nel cuore, rabbia contro l’ottusità di coloro che ci circondano, rabbia per come basti poco a giudicare un essere umano…avrei voluto entrare nel film e prendere a schiaffoni quella bambina bugiarda e viziata(eh si che io amo i bambini alla follia e mai mi sognerei di fare loro del male), a urlare in faccia a tutta quella società bigotta e provinciale l’innocenza del protagonista, avrei voluto essere accanto a quell’uomo, confortarlo e aiutarlo a difendersi da tanta crudeltà umana.
E’ un film che fa male, che ti fa riflettere, ma che, purtroppo, cade nel finale, dove tutto si risolve a tarallucci e vino, dove tutto ritorna alla normalità(non so voi, ma io non ritornerei mai a essere amico di coloro che mi hanno sputato in faccia fino a poco tempo prima, non ritornerei mai con una persona che mi ha abbandonato nel momento del bisogno, non prenderei mai in braccio una bambina che mi ha rovinato la vita in quel modo…non lo so, forse sarò io che non sono in grado di andare oltre certe cose, che non dimentica tanto facilmente il male che le è stato recato…), come se nulla fosse accaduto…non lo so, mi è sembrato un finale troppo semplicistico, che rovina una pellicola fino a quel momento assolutamente perfetta.
Straordinaria l’interpretazione dell’attore protagonista, il granitico Mikkelsen, splendide l’atmosfera(la gelida e bellissima Danimarca, con la sua rigogliosa natura e i suoi boschi pieni di fascino), ottima la regia, ma io continuo a preferire la bellezza visiva e unica del film di Sorrentino.

Voto: 7
 
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view post Posted on 8/3/2014, 19:21
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Sapiente Malizioso
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Simo, ma anche no...

Spoiler
Anzi, il finale è proprio il contrario di quanto affermi tu!! Tutto SEMBRA tornato come prima, poi nel bosco, quello sparo ti fa capire che invece nulla sarà mai più come prima!! :D Nel finale della mia rece lì sopra è proprio inerpretato così...
Sta lì tutta la tragica bellezza di questa pellicola!
 
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Amélie Verne
view post Posted on 9/3/2014, 17:19




Sono contenta sia piaciuto anche a te Simo :)

Sì, effettivamente per il finale anch'io propendo per l'interpretazione che ne ha dato Lord. Sembra, SEMBRA, che tutto sia tornato alla normalità, che tutti siano amici come prima ma così non è....
quello sparo nel bosco, proprio in direzione di Lucas... "Chi è stato? il sospetto c'è sempre stato e sempre ci sarà, niente e nessuno potrà tornare quello di prima...

Penso che sia proprio il finale a rendere ancor più incisivo questo film, ad amplificare la rabbia che accompagna chi lo guarda sin dall'inizio...
 
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4 replies since 13/2/2014, 02:52   1107 views
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