AFRODITA, Isabel Allende

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view post Posted on 6/7/2014, 13:14
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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Civita Vetula

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AFRODITA

Autrice : Isabel Allende
Data di edizione : 1998
Genere : Erotico/Culinario/Racconti


afrodita


“Raccontami una storia“ ti dico. “Che storia vuoi?” “Una storia che non hai mai raccontato a nessuno”


Il binomio cibo-sesso è da sempre un tema che riscontra molti pareri positivi…da comune mortale dotata di una innata e forte curiosità mi sono letta in un giorno questo libro anomalo di Isabella Allende, libro anomalo perché non si tratta di un vero e proprio romanzo, ma piuttosto di una sorta di ricettario afrodisiaco da usare per tutte le coppie che vogliono sperimentare qualcosa di diverso.
Sia ben chiaro, non si tratta di un libro ad alto contenuto pornografico o una sorta di Kamasutra, ma piuttosto una raccolta di racconti interamente incentrati sul mondo degli afrodisiaci, racconti trattati con estrema leggerezza ed eleganza, senza mai cadere nella becera volgarità.
L’autrice ci racconta della sua passione per il cibo, sviluppatasi grazie alle deliziose ricette preparate dalla mamma, del suo interesse verso gli afrodisiaci, del suo interesse verso filtri, incantesimi e pozioni d’amore.
Personalmente ho sempre creduto che mangiare debba essere principalmente un piacere per tutti i sensi, per il gusto in primis, ma anche per la vista(un piatto bello da vedere ti invoglia ancor più ad assaggiarlo), per l’olfatto(assaporare i profumi delle spezie, i sapori), il tatto…non sono una brava cuoca, non lo sono mai stata e sinceramente non mi ci sono mai cimentata più del dovuto, ma amo la buona cucina, amo gustare quei cibi che mi fanno sentire appagata, sazia, felice, anche se per breve tempo.
Come ho scritto sopra non si tratta di una lettura ad alto contenuto erotico, ma piuttosto di una lettura originale, intrigante, interessante perché ci permette di venire a conoscenza delle abitudini e delle usanze di popoli a noi molto lontani.
Questo libro mi ha permesso, anche se per poco, di viaggiare attraverso il tempo e lo spazio, di avvicinarmi a popoli e culture a me molto lontane, a tradizioni per me e per la nostra società al limite dell’assurdo (penso a quei popoli che mangiano carne di scimmia, di serpente, che mangiano vermi e scarafaggi o addirittura organi genitali di animali come se fossero il cibo più prelibato del mondo) e dopo la sua lettura mi sono sentita appagata, come dopo essermi abbandonata ai piaceri dei sensi che mi dona sempre la buona cucina.
Una lettura leggera, da leggere poco alla volta, una lettura da riprendere, da consultare per rileggere magari quel passo interessante, quella poesia interessante, quella citazione interessante.
Lo consiglio vivamente, soprattutto a coloro che amano mangiare bene, che amano assaporare lentamente i cibi, che amano assaporare il gusto della vita, a coloro che amano fare l’amore non solo con il corpo, ma anche con la mente(ed è una cosa molto rara al giorno d’oggi, purtroppo), a coloro che amano viaggiare, che amano entrare a contatto con altri popoli, con altre usanze, a coloro che, al di là di quella che è questa nostra frenetica vita, hanno ancora la voglia di fermarsi ad assaporare la bellezza di tutto ciò che ci circonda e, soprattutto, lo consiglio a tutti coloro che si stanno perdendo il bello del vivere e siamo in tanti, in troppi.

“"Il suo alito è aroma di miele ai chiodi di garofano,
la sua bocca, deliziosa come un mango maturo.
Baciare la sua pelle è assaggiare il loto,
l'incavo del suo ombelico è un ricettacolo di spezie.
Quali altri piaceri vi si adagino, lo sa la lingua,
ma non può dirlo."



Voto : 7.5
 
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