INCUBO A SEIMILA METRIAutore : Richard Matheson
Data di edizione : 2002
Genere : Horror/Thriller/Giallo/Avventura/SurrealeIo detesto volare. Anzi, più che detestare ho una fifa matta. Invidio tutti coloro che salgono ogni giorno su un aereo, che viaggiano con questo mezzo senza problemi, a me già solo il pensiero di salire su uno di quei cosi volanti e stare a metri di altezza da terra mi procura dei brividi di autentico terrore(soffro terribilmente di vertigini).
In questa raccolta di racconti, battezzata da Stephen King come la migliore raccolta horror mai scritta, ci sono diciassette storie dell’orrore, ma non quell’orrore che immaginiamo noi, quello fatto di sangue, massacri ed eccidi, ma un orrore fatto di follia, di paranormale, di piccoli disagi quotidiani trasformati in delirio.
“Incubo a seimila metri”, che è il racconto di apertura, è quello che ha suscitato il maggior interesse per i motivi sopracitati, un racconto claustrofobico che vede protagonista un uomo e la sua follia(è convinto di vedere degli uomini che tentano di manomettere le ali dell’aereo per farlo precipitare), che vede protagonista la paura eccessiva di volare tramutatasi in delirio, in follia…devo dire che tra tutti è quello che mi ha impressionata maggiormente, soprattutto per l’indifferenza delle persone che lo circondano, per l’impotenza provata dall’uomo nel sentirsi così solo, senza nessuno in grado di capirlo o di aiutarlo.
E’ stato il racconto che più mi ha colpito, ma gli altri non sono da meno, come “Dai canali”, il racconto di un efferato omicidio registrato su un nastro, “La casa impazzita”, un racconto spettacolare, di uomo che subisce le violenze più inaudite dagli oggetti presenti nel suo appartamento, “Eliminazione lenta”, dove un uomo comincia lentamente ma inesorabilmente a sparire, a diventare invisibile agli occhi degli altri, “Una chiamata da lontano”, dove un’anziana signora costretta a stare a letto a causa di una malattia riceve ogni giorno delle inquietanti telefonate, “i figli di Noè”, dove un automobilista viene fermato in un villaggio isolato a causa dell’eccessiva velocità, villaggio che risulterà poi popolato da strane e inquietanti presenze, “L’uomo dei giorni di festa”, dove il protagonista riesce a prevedere le morti altrui, “il nuovo vicino di casa”, dove il protagonista stermina il suo intero quartiere, “il primo anniversario” dove la protagonista, dopo aver sposato l’uomo dei suoi sogni, si accorge che in realtà si tratta di uno psicopatico, “la preda” dove i protagonisti sono un bambolotto e una bambina troppo ossessionata da sua madre, tutti racconti disturbanti, inquietanti, taglienti, che avvinghiano il lettore fino all’ultima pagina.
Un capostipite del genere horror e thriller, un’opera interessante che consiglio di leggere, che sa scavare nelle più recondite paure dell’essere umano e, soprattutto, che sa come farle riemergere e sconfiggerle.
Voto: 7