LA REGINA DELLA CASAAutrice : Sophie Kinsella
Data di edizione : 2005Sophie Kinsella ha un po’ la sindrome di Banana Yoshimoto…scrive bene, per carità, ma alla fine i suoi romanzi sono tutti uguali, con personaggi tutti uguali, situazioni tutte uguali, finali tutti uguali e ovviamente scontati. In parole povere dopo averne letto uno è come se li avessi letti tutti.
Questo suo “la regina della casa” non si discosta poi molto dall’altro romanzo da me letto, “I love shopping”, la situazione è praticamente la stessa, c’è una donna in carriera(in questo caso un avvocato) con una fissazione(nell’altro caso era lo shopping, in questo caso è il lavoro) che da un giorno all’altro perde la propria identità e decide di cambiare vita…in questo caso una mano le viene offerta da una coppia di ricchi magnati che, per sbaglio, credono che lei sia la nuova governante mandata dall’agenzia interinale e la assumono.
Inizia così per la giovane avvocatessa in carriera una nuova vita tra fornelli e pulizie di casa, tra colletti inamidati e lavatrici da fare, trovando anche il tempo per amoreggiare con il giovane(e fighissimo) giardiniere(che da come viene descritto dalla Kinsella sembra stato preso in prestito da Lady Chatterley).
Grazie all’amore per l’aitante giardiniere e il luogo ameno in cui si trova la giovane Samantha scoprirà di nuovo la bellezza della vita, la gioia che solo le piccole cose sanno darti, riscoprirà in poche parole la vera essenza della vita, che non è annullarsi per guadagnare sempre di più, per ricoprire incarichi e ruoli sempre più in alto, ma godersela e viverla questa vita che ci viene concessa una sola volta.
Una lettura molto leggera, da ombrellone come si suol dire, una lettura prettamente femminile, adatta a un pubblico di giovanissime, simpatico, ironico, brillante, semplice, ma alla fine poco più che un romanzetto rosa, con protagoniste dalla personalità talmente assurda che è a dir poco impossibile riuscire a immedesimarsi.
La Kinsella sa scrivere, come ho scritto ai tempi di “I love shopping” ha una capacità innata di intrattenere il suo pubblico, di farlo divertire con storie semplici, ma alla fine sono tutte uguali, non aggiungono nulla di nuovo.
Una storia per eterne romantiche e sognatrici, anche se devo dire che non ho mai conosciuto nella mia vita donne che avessero la stessa fortuna delle signorine della Kinsella, io men che meno…
Voto : 6.5