Robin Hood (USA 2010)
Un film di Ridley Scott. Con Russell Crowe, Cate Blanchett, William Hurt, Mark Strong, Mark Addy
Poteva esserci ancora qualcosa da dire sulla leggenda di Robin Hood? Evidentemente sì, perché é un personaggio che non smette di affascinare e la cui vicenda si ascolta volentieri, ancora ed ancora.
Ridley Scott parla di come è nata la leggenda. Puntando sul tema dei diritti dell’uomo e della creazione di quella Magna Charta che poi Giovanni Senza Terra effettivamente firmerà. Robin Longstride è quindi essenzialmente emblema della libertà e del diritto di ogni uomo di poter provvedere a se stesso per rispettare le leggi. Da arciere al seguito di un re Riccardo che vorrebbe avere amici sinceri ma effettivamente non riesce ad ascoltare chi gli dice la verità, diviene suo malgrado colui che farà risollevare il villaggio di Nottingham, riscoprendo le sue origini e costruendo una nuova vita.
Il film si propone come storico, dati i temi trattati (tra cui anche la rivolta dei baroni del nord contro Giovanni) e l’assenza di qualsiasi Medioevo idealizzato. Belle scene d’assedio e di battaglia, scenari struggenti, personaggi riconoscibilissimi eppure con un’aria estrema di realismo. Splendida come sempre Cate Blanchett, mentre Russell Crowe sta molto bene nei panni di ingegnoso uomo medievale ma un po’ meno bene nei panni del Robin Hood da immaginario collettivo. Lo sceriffo di Nottingham è poco più di una comparsa, dato che alla fine la vicenda vera e propria del Robin fuorilegge é un’altra storia, per come la mette il film.
Come atmosfera generale mi ha ricordato molto ‘Braveheart’, anche se il tipo di narrazione è diverso, dato che punta sulle questioni etiche e sociali viste come parte del riflettere e dell’uomo.
Un’opera che può riassumere il suo spirito nel motto che ricorre spesso ‘Rise and rise again, until the lambs become lions’, ovvero ‘ribellarsi e ribellarsi ancora, fino a che gli agnelli non diverranno leoni’.
VOTO 7Edited by LadyTriffide - 28/6/2010, 14:26