CAST AWAY, Robert Zemeckis

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view post Posted on 30/1/2012, 17:59
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà
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CAST AWAY (USA 2000) di Robert Zemeckis con Tom Hanks, Helen Hunt, Leonid Citer, David Allen Brooks, Semion Suradikov, Peter von Berg, Dmitri S. Boudrine, Nick Searcy, Lari White.

imm

Chuck Noland è un pezzo grosso della Federal Express... gira il mondo per istruire il personale delle sedi internazionali, la sua vita è regolata dall'onnipresente cerca persone e dall'amore per la sua fidanzata, che presto sposerà.
Durante le feste natalizie del 1995 un'emergenza lo fa partire da Memphis verso la Malesia, ma l'aereo si inabissa nel Pacifico.
Unico superstite, trova rifugio in un isolotto sperduto…dapprima intontito e confuso, Noland trova poco a poco le risorse per adattarsi all'ambiente in cui è costretto a sopravvivere: la ricerca del cibo, l'edificazione di un riparo, l'esplorazione dei rocciosi dintorni diventano la sua quotidianità, sino a che, ben quattro anni più tardi, un relitto portato dal mare non gli dà la grande occasione per fuggire dalla sua prigione oceanica.
Miracolosamente salvato da un mercantile, è accolto a casa come un eroe risorto.
Tuttavia, la sua vita non potrà mai più essere quella di un tempo.
Zemeckis (che girò questo film in contemporanea con l’altrettanto ottimo “le verità nascoste”) si dimostra ancora una volta regista di grande talento, questo film è un piccolo gioiello, un crescendo di ritmo, pathos ed eccellente realismo condita da una fotografia e una scenografia perfette.
La solitudine di Chuck in un mondo remoto e inesplorato è accentuata da Wilson, il pallone da volley recuperato sulla spiaggia e trasformato dal protagonista in una sorta di 'Venerdì' muto e fedele, che arriva ad assumere con il tempo il valore e il calore umano di una vera persona, a riprova di come un uomo in completa solitudine prima o poi si aggrappi sempre a qualche cosa, perché la solitudine, quella vera, ti uccide (la scena in cui Chuck se lo vede portare via dalle onde senza riuscire a recuperarlo è una delle più toccanti che abbia mai visto).
Secondo me è un capolavoro sottovalutato, una metafora su come nella vita sia sempre possibile ricominciare e su come la vita in completa solitudine sia un vero e proprio inferno(i tempi di Robinson Crusoe che abbandonava malinconico l’isola sono ormai finiti).
Suggestivo il dialogo notturno con la balena e spaventosa la scena dell’incidente aereo.
Peccato per la parte finale(sfruttata molto male), l’unica nota negativa di un film altrimenti perfetto.
Bella e terribile l’isola deserta, sempre grigia, sempre tempestosa.
Tom Hanks come sempre straordinario, avrebbe meritato lui l’Oscar come miglior attore invece del gladiatore Crowe(che l’avrebbe meritato più l’anno dopo per “A Beautiful Mind”.

Voto: 7.5
 
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