VIAGGIO AL SETTIMO PIANETA, Sidney W. Pink

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view post Posted on 25/6/2013, 01:52
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Sapiente Malizioso
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"Viaggio al settimo pianeta" (“Journey to the Seventh Planet”, “Viaggio al 7° pianeta”, DAN/USA, 1962) di Sidney W. Pink
Carl Ottosen (comandante Eric), John Agar (capitano Don Graham), Peter Monch (Karl), Ove Sprogøe (Barry O'Sullivan), Greta Thyssen (Greta), Louis Miehe-Renard (Svend), Ann Smyrner (Ingrid), Mimi Heinrich (Ursula)



L’Explorer 12 viene mandata sul settimo pianeta del Sistema Solare, Urano, per indagare riguardo a degli strani fenomeni radioattivi. I cinque componenti della spedizione, agli ordini del comandante Eric, hanno il compito di svolgere la missione sull’inospitale pianeta nel giro di dieci giorni, terminati i quali, perderanno la “congiunzione planetaria” necessaria per poter effettuare il ritorno. Al momento del loro atterraggio tutti sembrano come ipnotizzati per un breve lasso di tempo; una sconosciuta, impalpabile “presenza”, li minaccia di morte…

Lasciando stare gli ovvi limiti nel dover immaginare un futuro di 40 anni posteriore, restano molte le ingenuità: gli astronauti mangiano frutti su un pianeta sconosciuto senza esaminarli; si trovano davanti un campo magnetico ed uno ci si infila senza pensarci un attimo; invece di dormire nell’astronave, dopo che tutto il tempo han fatto congetture sul fatto di essere al centro di un inspiegabile fenomeno, dormono al suolo; nessuno sta sull’astronave mentre scendono in esplorazione la prima volta; una delle donne trovate sul pianeta, dopo che ci è stato detto per tutto il film essere il frutto di un’allucinazione, viene fatta salire a bordo; l’attacco dal ragno è preso da uno spezzone di un altro film (“La vendetta del ragno nero”) ed è montata in questo pur essendo in b/n and so on…
Il budget era ridotto ed è toccato alla sceneggiatura ingegnarsi per creare qualcosa di plausibile e vedibile; ed è così, che la furbata del piegare, secondo le proprie necessità, l’aspetto di Urano, è una trovata non male (l’entità aliena muta l’aspetto di Urano da pianeta super freddo a pianeta gemello della Terra). Lo svolgersi della vicenda, che riprende alla lontana (senza averne la stessa profondità), “La terza spedizione”, celebre racconto di Ray Bradbury, contenuto in “Cronache marziane”, è piuttosto piatto; l’unico aspetto che solletica l’interesse, è lo sfavillio dei colori adoperati nelle grotte ove risiede l’entità. La messa in scena dell’interno dell’astronave è povera e poco immaginifica; le tutine indossate dagli astronauti sono semplici tute da lavoro blu con caschi non del tutto chiusi ermeticamente! E pensare che Mario Bava, solo tre anni dopo (“Terrore nello spazio”), avrebbe fatto cose miracolose con un budget minuscolo.
Il cast offre una prestazione di livello mediocre (non è motivo di sufficiente interesse la presenza del marito di Shirley Temple, ovvero John Agar), poco aiutata da dialoghi a tratti raccapriccianti per la loro banalità e volgarità. La continua entrata in scena di procaci donnine fa sorridere, perché nelle intenzioni avrebbe dovuto essere motivo di grande attrattiva. Le apparizioni mostruose sono assolutamente risibili (c’è pure un simil “Rodan”) ed il finale è goffo e per niente soddisfacente. Sembra una puntata di “Spazio 1999”, ma realizzata senza alcuno spessore né brillantezza. Mediocre.

VOTO 5

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Amélie Verne
view post Posted on 26/6/2013, 14:34




Mi sa tanto che me lo risparmierò, vedrò piuttosto il Bava ;)
 
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1 replies since 25/6/2013, 01:52   36 views
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